Gli Inesistenti

Una tesi ignorante

Umano è l’essere che pone domande; la particella di universo che pur ignorando quasi tutto di sé, stravolse la propria natura, pur di emergere da un abisso di muta inconsapevolezza e che venuta in superficie emise il suono del logos.

Da quel momento il cosmo vide, parlò e ascoltò riconoscendosi e comunicando a sé stesso sé stesso. Prima di allora, composto da materia inorganica e apparentemente incapace di concepire vita biologica, l’universo trascorse miliardi di anni in stravolgimenti e mutazioni continue, nel suo sempre più sconfinato buio e silenzio siderali.

Occorsero quattrocento milioni di anni per concepire la prima stella da una nube di idrogeno ed elio; miliardi di anni di nascite e morti stellari per originare i primi elementi pesanti come carbonio, ossigeno, magnesio, ferro; miliardi di anni ancora per raggrumarsi in molecole complesse, potenziale di vita e poi centinaia di milioni di anni per metamorfizzare organismi unicellulari in corpi sempre più articolati, affinando pazientemente apparati e organi di senso collegati a sistemi nervosi in faticosa e crescente strutturazione, fino a divenire cervelli laboriosi, ma ancora per milioni di anni incapaci di esprimere autocoscienza.

Poi, in tempi brevissimi, la coscienza diruppe; l’organico animato divenne cosciente e consapevole, portando il cosmo ad un livello di maturità inusitato.

Sembra davvero l’incipit di una storia entusiasmante, ma ciò che appare come l’ouverture dell’opera più grandiosa, di fatto è una teoria, certo avvallata da molti dati e continue ricerche che ne danno piccole conferme, ma il sipario è solo socchiuso e l’orchestra prosegue a tentoni.

La vera storia è sempre tutt’altra che conosciuta.

 

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