IL TROVATORE

Racconti di Via

Colui che non si appaga del vero, dell’originale, ma a farsi uno con la fonte mira; colui che non trova vero godimento in ciò che è sensibile e mutevole; colui che decide di seguire la via più discussa ma meno frequentata è colui che trova l’Assoluto.

Per questa via si giunge nel luogo più interno, oltre il mezzo e il centro, il visto e l’udito, perché è da lì che ha origine ogni spazio e tempo relativo. È invero un cammino privo di direzione dove l’orizzonte coincide col centro del midollo delle ossa. Qui il trovato è prima del cercato perché nell’origine vi è il fine.

Perciò è detto che la perdita è illusione e il guadagno non ha durata, dato che è perso fin dal principio, ma che con ciò non si rischi di rendere vana l’esistenza. Infatti, pur capendo che essa stessa è partecipe a una grande illusione, di questa stessa illusione è necessario farne la realizzazione più vera. Ma ciò non è pari a far del carbone un diamante o del piombo oro zecchino, ma riconoscere nel carbone e nel piombo la stessa essenza che è nel diamante e nell’oro zecchino e in tutte le altre cose dell’Universo.”

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il trovatore, racconti di via