Anno 2019
Dimensioni 40×57
Opera eseguita in computer grafica.
Bozza originale in cartaceo disponibile.
Creata diciassette anni dopo le prime cinque, ma fin dall’inizio facente parte del progetto Sei Allegorie, Nera Luce contiene una metafora autobiografica dell’autore, che la realizza a termine di un periodo depressivo.
Il soggetto principale è la carpa cosmica blu che si accinge a divorare il sole nero (appare per la prima volta in “Albero della vita dei sogni” come memento mori). È l’interazione tra l’elemento lunare Yin e la forza di un astro morente, una sorta di buco oscuro, associato dall’autore ad un stato di sofferenza psichica, dal quale però ancora emana una radiazione energetica percepibile.
Dal fondo del quadro emergono sagome di edifici futuristi, che simili a spine o pali acuminati, si ergono contro l’elemento lunare a difesa dell’oscurità. Il parallelepipedo bianco posto tra i colori sgargianti dello sfondo e il nero delle sagome, rappresenta l’edificio della malinconia, un habitat anonimo e sterile costruito dalla psiche come contenitore di paranoie.
All’opposto e in aperto contrasto a questo landscape, il cielo blu profondo illuminato dalla cangiante livrea della pinna caudale omocerca, le cui evoluzioni a spirale descrivono i movimenti di un animo vitalmente fulgido.
La carpa cosmica esprime l’essenza dell’albedo lunare; in essa sono contenuti i colori fondamentali che formano la luce bianca. Questa caratteristica è fondamentale per comprendere il significato dell’allegoria. L’animo desolato e reso fragile dalla depressione, non può riabilitarsi e ricrearsi d’improvviso, ma occorrono fasi alterne, larghi gioghi che lascino spazio al dimenarsi di un’anima intorpidita, che si deve scuotere da sé.
Il processo di guarigione è pieno di ombre e vuole solo luci tenui, ma che abbiano intensità sufficiente a indicare nuove direzioni e prospettive.
D’altro canto il sole dalla nera luce non è qualcosa di separato dalla carpa cosmica, ma ne è anzi il creatore stesso, come di fatto è anche l’origine dell’albedo lunare.
A rappresentazione di ciò vi è l’enorme radiazione di raggi colorati, frammezzati da raggi grigi, blu e neri. L’opera si crea di luci ed ombre.